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Un libro che racconta la Shoah in Piemonte. L'incubo degli ebrei italiani inizia nel 1938 con le leggi razziali. Da quel momento, si apre un'epoca di marginalizzazione, soprusi, persecuzioni, infine di deportazioni verso i campi di concentramento e di sterminio. Questo volume traccia un quadro complessivo della Shoah in Piemonte, in cui alla minuziosa ricerca storica si affianca un importante apparato iconografico d'archivio. La vita delle comunità ebraiche a Torino e nelle province piemontesi, l'occupazione nazifascista dopo l'8 settembre 1943, gli episodi più tragicamente noti (le stragi del lago Maggiore e la deportazione da Borgo San Dalmazzo), ma anche le tante piccole storie quotidiane, le testimonianze dei sopravvissuti ai Lager, i piccoli grandi spiragli di umanità di tutti coloro che in Piemonte rischiarono la vita per proteggere e aiutare gli ebrei a fuggire. Un volume di grande valore civile, perché, come ha scritto Primo Levi, "se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre".